l comunisti non dovrebbero aspirare al potere borghese.


Quando si dice al popolo che il sistema capitalista attuale - e faccio riferimento al sistema capitalista europeo che ha completato il suo intero ciclo - non può oggettivamente fornire soluzioni, poiché ha dato tutto quello che poteva dare, significa che non ci si deve aspettare che i comunisti partecipino al sistema politico borghese, in un governo per gestire un sistema che non può dare alcunché.

Il punto è che sarebbe deleterio per il popolo pensare di andare al governo con un’alleanza di centro-sx.

Ci troveremmo di fronte alle più aspre contraddizioni. Non è una questione di ciò che si vuole.

Supponiamo, per ipotesi, che la popolazione Italiana  premi con un risultato importante la coalizione: Vendola, Di Pietro, Ferrero, Bersani, cosa accadrebbe?

Quale intesa ci può essere tra chi ritiene il precariato utile all’occupazione e chi lo ritiene uno sfruttamento, o chi propone la flessibilità e chi il salario garantito, ecc.ecc

Bisogna spiegare la linea politica nella sua interezza e non ci illudiamo che un governo possa offrire due o tre buone soluzioni, ossia continuare con la logica del meno peggio.

Questo è ciò che dicono, mentendo.

Due sono i casi: o i politici e quadri di questi  partiti sono incompetenti, cosa che non credo, o mentono coscientemente, l’unico motivo per cui questi dirigenti avvallano ciò è solo per interessi personali e non collettivi.

Se, partecipando a un governo borghese, si potrebbero prevenire le conseguenze della crisi e risolvere i problemi del popolo, sarebbe accettabile; ma ciò è impossibile.

Lasciamo che quei partiti che parlano di governi progressisti, di sinistra, di centro-sinistra o di centro-destra, formino un governo.

Il giorno dopo accetterebbero altre misure di austerità, nuovi prestiti, avrebbero a che fare con la Confindustria e i sui ricatti. Come accade oggi.

Quando in un settore o in una fabbrica, i padroni, per la pressione esercitata dalla lotta, intendono fare qualche piccola concessione, confindustria subito lo impedisce, perché questo creerebbe un precedente per le altre fabbriche.

Mentre nelle grosse fabbriche, vedi Fiat, San Marchionne detta legge, con l’appoggio indiscusso dei servi sindacali e politici, distruggendo il mercato del lavoro e i diritti individuali e collettivi conquistati con ani di lotte operaie.

Quante volte in questi anni, esponenti delle forze politiche di sx e centro-sx, hanno rivendicato l’urgenza di un cambiamento del quadro politico attraverso nuove elezioni, e la necessità di un governo forte, non per rivendicare una politica alternativa a quella borghese, ma semplicemente per sostituirsi a chi detiene il potere al momento.

I lavoratori non affrontano solo il loro padrone, ma i proprietari del capitale e dei mezzi di produzione nel loro complesso.

 Il popolo non ha nulla da perdere, al contrario, può guadagnare qualcosa se dalle elezioni emerge un governo debole. Più è forte il governo, più duro e determinato sarà contro il popolo.

Per chi ritiene che ci sia una via d'uscita ora, mentre tutto rimane lo stesso attraverso un nuovo governo e le decisioni parlamentari, è un povero illuso, non ci può essere alcuna via d'uscita nel quadro del sistema attuale.

Bisogna rovesciare il sistema,  ma questo non può accadere in una sola notte e con un singolo sciopero per quanto forte sia.

In ogni battaglia il popolo compie dei progressi in quanto corpo militante, anche attraverso parziali conquiste.

Non è possibile escludere la possibilità di un rovesciamento radicale negli anni a venire.

Sarà il popolo stesso a decidere, mentre nel contempo si prepara ed esercita la necessaria pressione per prevenire peggioramenti e ottenere vantaggi.

Non è possibile determinare la data per il cambiamento del sistema politico, né prevedere un arco di tempo plausibile di uno, due, dieci anni, perché questo dipende dalla maggioranza del popolo.

Non è una questione che riguarda solo i comunisti.

Se il popolo non prendere la decisione, il cambiamento non avrà luogo.


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