SIRIA: preparazione dell’ennesima guerra imperialista con la consueta complicità mediatica.


Il solito schema della guerra in Libia e in Iraq, allora per spodestare Gheddafi e Saddam. Visto che “i ribelli” non riescono a vincere la guerra civile da soli, nonostante i generosi e pubblici aiuti dell'Occidente e delle petromonarchie del Golfo, ecco che la Nato si prepara ad attaccare la Siria in prima persona
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Come sempre, il “casus belli” viene frettolosamente trovato nell'uso di “armi di distruzione di massa” da parte del regime che si vuole attaccare. Tanto, dopo la guerra, chi si ricorderà mai che erano tutte invenzioni della propaganda spaccita per “libera informazione”?

Solo per gli immemori, che sono tanti, anche e sopratutto “a sinistra” (un ridotto senza molte idee che sembra a volte diventato il vero rifugio dell'ignoranza e della smemoratezza). Ricordate il generale Pwell sventolare un boccetta con del materiale biancastro nell'assemblea dell'Onu?

Quella era – o semplicemente doveva sembrare – la prova regina che Saddamm stava usando armi chimiche proibite contro la propria popolazione.

Queste armi non vennero trovate neanche dopo l'invasione dell'Iraq e l'uccisione di Saddam, ma non fa niente. Tanto la “legittimità” di un intervento militare sta solo nella forza di chi vuole attaccare, da che mondo è mondo.

E le “democrazie occidentali” non fanno eccezione. Hanno solo affinato le tecniche di comunicazione dell'”innovatore” Goebbels.

 Ora Francia e Stati Uniti hanno deciso di “intervenire”, e la “notizia” sull'uso di gas letali da parte dell'esercito di Assad è stata consegnata a tute le redazioni perché venga diffusa universalmente senza farsi più domande.

 Nonostante che l'ultima inchiesta dell'Onu, condotta peraltro dal fedele esecutore del “processo Milosevic”, Carla Del Ponte, abbia dato un risultato davvero sorprendente: le armi chimiche in Siria vengono davvero usate, ma dai “ribelli” legati ad Al Qaeda e foraggiati dall'Occidente.

Fa niente, si va avanti contando sul silenzio-assenso di opinioni pubbliche senza alcuna opinione.
 E quindi, recitano le agenzie.

 Attacchi aerei su obiettivi legati al regime siriano o sulle linee di comunicazione dell`esercito come reti e sistemi di rifornimento usati in attacchi con armi chimiche: sono queste le opzioni attualmente al vaglio del Pentagono nel caso in cui fosse confermato che le truppe del presidente Bashar al Assad hanno usato gas nervino in un sobborgo di Damasco, causando centinaia di morti.

I media trasmettono continuamente immagini di donne e bambini in fuga.

Le sofferenze di questi bambini, dei loro genitori, il disastro abbattutosi sulla Siria è responsabilità degli USA di Israele e della Nato che, non potendo aggredire Assad direttamente come fecero con la Libia, hanno armato un esercito di gorillas assistito dagli ufficiali francesi inglesi americani israeliani.  Spero che non ce ne siano di italiani ma è probabile che io mi sbagli. I soldi  di due anni di guerra contro la Siria sono forniti dai sauditi e dagli emirati arabi.

Tutti i fuggiaschi siriani che muoiono nel Mediterraneo é come se le uccidessimo noi stessi con le nostre mani.
Potrei accettare l'idea del terrorismo islamico se Roma, New York, Parigi, Londra, Berlino fossero state bombardate da aerei arabi.

 Ma finora le capitali bombardate sono soltanto queste: Tripoli, Kabul, Bagdad. Inoltre sono bombardate dai droni il Pakistan, la Somalia, lo Yemen......

Oggi è in grave pericolo la Siria Quindi come fa il lupo a dire all'agnello che gli sporca l'acqua?
Sono convinto che la popolazione occidentale sarebbe più sensibile al diritto degli arabi alla vita ed al loro Islam se avesse subito almeno un bombardamento. 

Ma fare la guerra soltanto nel territorio degli altri e vedersela in televisione (Ricordate i giochi di artificio che ci hanno mostrato da Bagdad durante la prima guerra del golfo) non genere pietà o condivisione o ribellione. Non genera niente altro che assuefazione.

PERCHÉ ATTACCARE LA SIRIA?
È uno Stato molto fastidioso, principalmente per ragioni geopolitiche: ora che i paesi Occidentali stanno attraversando un forte periodo di crisi economica “il loro scopo è il controllo delle materie prime della regione e le vie di trasporto dell’energia, l’acquisizione dei mercati, l’indebolimento dell’influenza economica e politica che hanno le altre potenze rivali nella regione come la Russia e la Cina (quest’ultima prima potenza mondiale temutissima)”.

 Tutto ciò “provocherà una significativa distruzione materiale e umana nel paese, e in aggiunta priverà il popolo palestinese di un alleato che rappresenta la punta più avanzata anti-israeliana nell’area della cosiddetta “Mezzaluna Fertile” (Palestina, Giordania, Libano, Siria) ” e “spianerà altresì la strada all’aggressione contro l’Iran4, con il pretesto del suo programma nucleare”.

Efficace è la spiegazione contestuale del Segretario generale dell’FSM (Federazione Sindacale Mondiale) George Mavrikos: “se la Siria decidesse di rinunciare a rientrare in possesso del Golan occupato e a difendere i diritti degli arabi, causa palestinese in testa, sarebbe dipinta dagli ingannevoli canali tv come il paese più democratico del mondo”.

Inoltre “da mesi in Siria si svolge una durissima battaglia fra chi vorrebbe intensificare le privatizzazioni aprendo ai capitali occidentali e chi mette un freno a queste scelte temendo una perdita di autonomia e quindi d’indipendenza”.
 Contesto di destabilizzazione “appetitoso” per gli Stati Occidentali.


Ancora crisi nel mondo, ancora giochi di potere mentre le masse muoiono di fame e di miseria.

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